Quante volte io son rimasto al buio
asciugando da solo le ferite del cuore con la bramosia
e mi disperai quando se ne andò
la migliore amica e un’amica migliore non conobbi mai
troppo ingenuo io sperare prima o poi
di abbracciare ancora
quella sua eta’ coi giochi dell’amore giovane e i suoi capricci
magari un’anima gemella per sognare un po’.
Quante volte io prima dell’oblio
soffocavo l’ardore e trattenevo il dolore pur di star con lei
e giocavo un po’ con la fantasia
quattro petali soli e con quel “m’ama non m’ama” non mi consolai
che destino avrò a illudermi cosi’
ritrovarmi ancora
senz’allegria di fronte all’infinito e i brividi le mani vuote
inebriandomi nel luccichio di lacrime.
Quando un giorno in Paradiso ti vedrò
non saremo mai distanti come qui
il tempo non dovrà passare più
negli occhi il mio segreto scoprirai
e io scriverò il nome tuo nelle mani di Dio
finalmente anche io potrò dare un volto alla felicità.
Quante volte io vidi il logorio
degli uomini soli persi in luoghi tabù per soli uomini
e mi rifugiai nella stanza mia
che ne avevo abbastanza della sua distanza finché mi ubriacai
nello sguardo suo un giorno mi specchiai
e non c’era luce
spesso vorrei salire in braccio ad una nuvola e poi fuggire
l’indifferenza di quell’angelo che m’imbrogliò.
Ora credo che ognuno troverà
la poesia di un cuor gentile come te
almeno in Paradiso nascerà
la stella di rugiada su di noi
e tu leggerai il nome mio nelle mani di Dio
finalmente ti conquisterò e d’amore vivo morirai.