Ennio Morricone

Ennio Morricone e la musica

La musica del M° Ennio Morricone è uno dei più profondi segni lasciati nella nostra epoca.
Il suo nome è certamente legato e associato più frequentemente al mondo del cinema che a quello della produzione “colta” e l’enorme successo ottenuto nel primo è così rilevante che sembrerebbe eclissare il ruolo e l’importanza del secondo, tappa obbligata nel cammino artistico di un compositore.
Ciò non può sminuire il valore delle sue produzioni, che, secondo chi scrive, siano esse destinate al cinema, siano di derivazione “seria”, restano comunque capolavori.
Il Maestro ha avuto probabilmente la “fortuna” di poter usufruire di potenti mezzi di comunicazione di massa per divulgare la propria produzione, ma la sua longeva presenza sul palcoscenico musicale (cinematografico e televisivi) non è certo casuale o figlia di “raccomandazioni”.

Luciano Lombardi - Incontro con il Maestro Ennio Morricone nella sua abitazione a Roma - Luglio 2014
In tutto il mondo sono giunte le sue note. Tutti coloro che hanno accesso ai moderni mass media, si sono certamente imbattuti, almeno una volta, in qualche sua “creatura”: per radio, in TV, al cinema, vi sarà capitato di ascoltare qualcosa di affascinante, e pur ignorandone l’origine e la paternità, avrete pensato: “Che bella musica…”
Quante volte, assistendo alla proiezione di un film, sarete rimasti “distratti” dalla bellezza di una musica originale che, con la propria presenza, è riuscita a caratterizzare personaggi, luoghi, situazioni e interi generi; si pensi al western cosiddetto “all’italiana”. Proprio con quel genere di musica, che è diventato un cult, Ennio Morricone si è presentato e si è fatto conoscere. Pensate per un attimo, alla trovata (geniale, secondo me) dell’assolo di organo a canne, stile Toccata e fuga di J. S. Bach, per sottolineare la drammaticità e l’intensità emotiva del preludio a un duello tra pistoleri…
Per non parlare poi, dell’introduzione del fischio o della voce umana come puri strumenti musicali. In poche parole, stiamo parlando della musica morriconiana, un genere vero e proprio, inconfondibile e riconoscibile, il più delle volte, quando il film è iniziato e non si è avuta la possibilità di leggere i titoli di testa.
Una musica che, come si diceva, ha fatto e continua tuttora, a fare il giro del mondo. E’ un prezioso patrimonio di tutti, fa parte della nostra cultura.
Recentemente, anche il rap si è piegato davanti a questo “mostro sacro”: benché discutibile, è stata proposta una versione riveduta della leggendaria “C’era una volta il West”.
Molti concerti di gruppi rock inglesi terminano con lo stesso tema.
Tanti (innumerevoli) i premi, moltissimi i riconoscimenti e finalmente il meritato Oscar nel 2007.

Mi sono avvicinato alla sua musica agli inizi degli anni ’80, quando, più volte, incuriosito dalla bellezza di alcuni temi da film, andando a scorrere i titoli trovavo sempre la dicitura: “Musiche composte, orchestrate e dirette da Ennio Morricone”.
“Deve essere davvero in gamba”, pensavo ogni volta.
A parte la passione per i film western, ho iniziato a seguire attivamente il Maestro con “Il segreto del Sahara”, “La Piovra“, “Nuovo Cinema Paradiso” (tra i preferiti, visto che il primo amore non si scorda mai!).
Mi è sempre piaciuta l’impronta classica che emerge nelle composizioni nate come commento a un film, quindi palesemente “moderne”. Ciò è ovviamente dovuto alla indiscussa preparazione frutto di anni di studio.
Ho voluto dedicare questo piccolo spazio al “mio maestro” perché credo di essere in debito con lui per varie ragioni e perché, come ammiratore, vorrei diffondere il più possibile il suo nome e la grandezza della sua musica.
Se un’emozione può essere tradotta in un pezzo al pianoforte nato per una scena d’amore, se in una parola, questa musica è necessaria come una medicina, si dovrà corrispondere una ricompensa, almeno morale, a chi te l’ha fornita?

L’incontro

“… ci vuole coraggio, amore e fede…”

Ennio Morricone - Autografo

Ho avuto l’onore di conoscere il Maestro e il piacere di partecipare a concerti ed incontri che lo hanno visto protagonista a Roma negli anni novanta. In una circostanza gli inviai una lettera con la quale chiedevo semplicemente “consigli” su come intraprendere un eventuale percorso artistico. Mi inviò la sua risposta tramite fax, il cui messaggio più significativo è riassunto in queste brevi parole: “…ci vuole coraggio, amore e fede“…

Nel 1997, ho scritto per lui un pezzo per pianoforte, intitolato “Tema per Ennio“, con  dedica allegata. Il Maestro mi ha ringraziato delle belle parole, complimentandosi anche per il pezzo che aveva personalmente eseguito al pianoforte.

 

Il sogno di poterlo incontrare più da vicino si è realizzato nel luglio del 2014, quando addirittura ho avuto l’onore e il privilegio di essere ospitato a casa sua per parlargli di alcuni progetti importanti e di un’eventuale collaborazione. Il contenuto della nostra conversazione è per il momento “riservato”: ciò che invece sento di dover condividere pubblicamente è, ancora una volta, la generosissima disponibilità di una personalità leggendaria nei confronti di uno dei suoi più appassionati ammiratori.

Cosi’ come ho fatto in passato, vorrei ringraziarlo di nuovo pubblicamente per la gentilezza e per avermi permesso di realizzare un sogno inseguito da anni.

Grazie, Maestro.

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Medley

Suite strumentale (colonne sonore originali per Cinema e TV) di 80 minuti: medley creato da Luciano Lombardi