Di stanze

Libro di narrativa con raccolta di racconti originali

Di stanze - Luciano Lombardi di Luciano Lombardi

“Se non esistessero le stelle,
il cielo non sarebbe cosi’ romantico di notte
e i nostri occhi non saprebbero dove cercare
il sentiero che conduce ai sogni.
Senza di questi, l’uomo non avrebbe mai imparato a volare;
non sarebbero mai state scritte le favole…
e noi, non ci saremmo mai incontrati.”

Presentazione e intervista di I. Petri

1. Questo libro ha un titolo molto interessante; e’ un gioco di parole “Di stanze”. Come ti e’ venuto in mente il titolo?

L’idea del titolo e’ nata dal desiderio di voler racchiudere in due parole un tema ricorrente nei racconti del libro, e cioè quello della lontananza che spesso viene a crearsi tra le persone, non soltanto dal punto di vista fisico.

2. Sono i primi racconti che hai pubblicato come autore?

Diciamo che e’ stata la mia prima esperienza di questo tipo anche se mi e’ sempre piaciuto scrivere, fin dai tempi della scuola media, quando spesso il professore di lettere leggeva i miei racconti a tutta la classe con grande divertimento di tutti.

3. Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?

E’ stato un esperimento, un “capriccio” che mi sono voluto concedere: volevo raccogliere insieme pagine scritte in diversi momenti della mia vita e che potessero parlare di me senza che fossi io a farlo in prima persona. Se e’ vero che in molti casi si scrive per se stessi, credo anche che ad un certo punto si senta la necessita’ di condividere i propri pensieri anche con altri. In questo piccolo lavoro ho voluto mettere a fuoco due temi a me molto cari, presentandoli dal mio punto di vista: l’amore e l’amicizia. Ecco, se qualcuno mi chiedesse di descrivere questi due sentimenti, probabilmente la risposta migliore la troverebbe leggendo questi miei scritti.

4. C’è tanta poesia fra questi racconti – l’hai scritta mentre scrivevi il libro, oppure l’hai inserita dopo?

Intanto ti ringrazio per averla definita “poesia”: in realtà in molti casi si tratta di spunti ed idee preesistenti che ho voluto impiegare come “ponte” tra una fase e l’altra dei vari racconti. In altre circostanze, invece, ho preferito usare la forma “poetica” invece della prosa per esprimere certi pensieri in maniera più incisiva.

5. Da dove hai preso ispirazione per creare i personaggi nel primo racconto; i nomi riflettono in qualche modo il carattere dei personaggi, o sono stati scelti con un’altra intenzione?

Anche se qualche spunto e’ stato preso dalla realtà di qualche esperienza vissuta, nel primo racconto ho voluto giocare molto con la fantasia: e’ stato davvero semplice assecondare la libertà creativa e man mano che la storia prendeva forma sembrava quasi di raccontare qualcosa di realmente accaduto.
La figura di Principe, oltre a rappresentare il protagonista maschile della storia, voleva essere al tempo stesso il ritratto di un modello di gentilezza e nobiltà che ho assimilato nel corso degli anni, specialmente con riferimento al periodo del romanticismo. In qualche modo volevo far rivivere un personaggio che, al contrario della moda dei tempi in cui ci troviamo, potesse dare voce a quei modi cortesi che probabilmente stiamo perdendo di vista.

6. Pensi che questi racconti rispecchiano un po’ le tue esperienze vitali oppure hai voluto creare una certa distanza tra te come autore ed il testo?

Ci sono senz’altro riferimenti a reali esperienze di vita che spesso costituiscono degli interessanti spunti per sviluppare una storia. Nel caso dell’ultimo racconto invece, “Dedicato alla mia migliore amica”, si tratta di un vero e proprio diario che risale ai tempi dell’università.

7. Pensi che la fine di un racconto d’amore, soprattutto triste, possa avere un effetto più forte sui tuoi lettori?

Credo che l’effetto dipenda dalle esperienze vissute da chi legge: se ci si identifica con i personaggi o i fatti narrati, il coinvolgimento e’ maggiore.

8. Qual e’ il messaggio generale/centrale che hai voluto trasmettere attraverso le poesie, le lettere, ed i rapporti che hai messo davanti al lettore?

Senz’altro ho voluto sottolineare l’importanza dei sogni, cosi’ come riassunto nei versi introduttivi: i sogni ci permettono di muoverci verso la meta che inseguiamo; ci regalano un’altra faccia della realtà.

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