Cap. IV
Il giorno dopo vissi in una profonda tristezza, causata dall’eccessiva felicitaā della giornata precedente. E per una serie di problemi, non riuscii a salutarla alla vigilia della sua partenza, che era fissata per il 9 luglio, venerdiā. Mi rassegnai quindi a ricevere sue notizie nei giorni futuri.
E proprio quel venerdiā, la mattina, dopo aver sbrigato alcune commissioni, casualmente passai in radio per un attimo. Dopo alcuni minuti mi passarono una telefonata. Quando riconobbi la sua voce con quel tono particolare che mi faceva sempre trasalire, i miei occhi si bagnarono di sorpresa e commozione, come se quella fosse la cosa piuā grande che potesse capitarmi in quella giornata. Per pacare il mio stupore, con tanta innocenza mi disse che la partenza era stata rinviata di poche ore: tutto liā. Come se per me, sentire la sua voce, fosse una cosa come le altre… E la fortuna volle quindi regalarmi il saluto che avevo tanto desiderato.
Passoā diverso tempo prima di poterla risentire. Anzi, dopo un po’ cominciai a preoccuparmi, anche percheā nella lettera mi aveva promesso che mi avrebbe chiamato tutti i giorni… Tornando proprio alla lettera, non saprei dire quante volte l’abbia riletta, analizzandone il contenuto e cercando di capacitarmi sull’effettiva realtaā delle cose. Ovviamente le risposi subito, scaricando con tutta l’enfasi possibile l’impeto dei miei sentimenti, ma quelle sue parole non erano un semplice segno lasciato su un foglio di carta, ma una presenza invitante che regnava nel mio animo.
Continuavo a riflettere sulla meraviglia derivante dal fatto che quella voce, che per tanto tempo mi aveva riempito di dolcezze ed affetto e che mi faceva sentire cosiā importante, fosse di una ragazza letteralmente da sogno. E a posteriori, questo mio stato d’inquietudine, alimentato dalla continua rilettura di quei pensieri dovuta alla mancanza della sua presenza fisica, mi condusse senza tanti ostacoli nella fase piuā acuta del sentimento amoroso… La cosa sorprendente era interpretare quelle frasi e ricollegarle alle nostre conversazioni telefoniche avute prima dell’incontro: riuscivo sempre ad ingarbugliarmi senza arrivare ad una conclusione certa. Poi, mi chiedo, chi resterebbe insensibile di fronte ad espressioni come: “Sai, quando ti sento, sto proprio bene, e quando non ti sento, al contrario sto proprio male!” Oppure: “…mi sono innamorata seriamente due volte […] e forse con te eā la terza!!”… Questo, eā stato, secondo me, il colpo di grazia, la freccia di Cupido che ha inferto in me quella passione cosiā grande.
Intanto trascorrevano i giorni, nell’estasi e in attesa di sue notizie. Tra le altre cose, in quel periodo l’estate portoā in gran parte dell’Italia numerosi e gravi incendi che colpirono anche l’Isola d’Elba. E un po’ mi preoccupai, soprattutto un giorno ( quasi svenni ) , quando il terminale dell’ANSA riportoā la notizia di un turista romano morto proprio nell’Isola. In realtaā, successivamente mi raccontoā che anche la loro casa, se pur in modo non ingente, fu coinvolta in un incendio. Si prese gioco di me, quando le manifestai l’apprensione che avevo accumulato in quel tempo. Dovetti rassegnarmi a subire il ritmo che il destino scandiva, ora dopo ora, giorno dopo giorno…
Un pomeriggio, mentre ero in servizio, mi comunicarono che una ragazza, una certa Cristina, mi aveva dedicato una lunga poesia tramite la segreteria telefonica e il fatto mi lusingoā non poco. Effettivamente lo spazio dediche mi portava diverse soddisfazioni, e dopo tutto, era plausibile che una persona potesse affezionarsi ad una voce e manifestare un po’ di simpatia in quel modo. Pensai che prima o poi, si sarebbe fatta viva; comunque la ringraziai pubblicamente nel corso della prima diretta serale che seguiā quel pomeriggio.
Finalmente mi telefonoā e scoppioā in una strana risata che voleva nascondere la timidezza. In un primo momento pensai ad uno scherzo, ma poi l’equivoco si chiariā. Inoltre il suo vero nome era Sonia…
Mi riveloā che da tempo mi seguiva alla radio e che in un certo senso si era affezionata a me. Cioā fu comprovato dalle numerose telefonate che seguirono… Con molta facilitaā riuscii ad acquistare la sua fiducia, e devo dire, in realtaā, che anche io cominciavo a nutrire un sincero affetto nei suoi confronti.
Per molto tempo non avevo dato credito alla possibilitaā di entrare in confidenza con una persona semplicemente instaurando una corrispondenza telefonica. Invece i fatti dimostravano il contrario: anzi, il lato positivo piuā evidente consisteva nel conoscere l’interlocutore al di laā di ogni apparenza esteriore. Con una sottile soddisfazione, scoprivo la gelosia che Sonia provava per me: ad esempio, quando al telefono parlavo con una sua amica che era liā con lei, la sentivo fremere per l’impazienza di risentirmi. Oppure, quando fingevo di interessarmi ad altre ragazze, mi pareva davvero dispiaciuta. Sono state sensazioni veramente sincere ed inspiegabili. Quando decisi che il 20 luglio sarei partito per una brevissima vacanza, sembrava che dovessi allontanarmi per un’eternitaā e quasi mi pregoā di non partire. Appena le proposi, per scherzo, se avesse voluto venire con me, giuroā che l’avrebbe fatto… Era veramente dolce, e non mi era mai capitato un attaccamento simile nei miei riguardi, specialmente da parte di una persona che non mi aveva mai visto ( o forse fu proprio per questo motivo ).
Fu splendido quel viaggio da solo e in compagnia del pensiero di due ragazze, la prima, che misteriosamente non dava piuā notizie di seā; la seconda, che pian piano stava conquistando una parte importante dei miei affetti. Anzi, quest’ultima sembrava voler colmare il vuoto che l’altra stava lasciando piuā o meno volontariamente.
Quando tornai alla radio, anche a me sembroā di essermi allontanato per un lungo intervallo di tempo.