Cap. VII
Dopo aver superato l’esame, la mia “gioia” partiā di nuovo per l’Isola d’Elba. Intanto lo spazio dediche mi portoā un’altra ascoltatrice affezionata: Alice, una ragazza molto dolce che stava attraversando un periodo difficile e che aveva molti aspetti del carattere simili al mio. Anche con lei riuscii a instaurare una stretta confidenza che si trasformoā in una bella amicizia che ancora una volta, in breve tempo ed esattamente nel mese di dicembre, mi avrebbe portato un’altra delusione. Dopo averle scritto diverse lettere, poesie e perfino dopo averle dedicato una mia composizione, capii che con certe persone, se si prodiga troppo affetto, si finisce per rimetterci. E cosiā sarebbe finita con lei…
Il 13 settembre ritornoā Irene. Desideravo immensamente rivederla almeno per un attimo e l’occasione per farlo non ci mancoā: io dovevo darle alcune cassette che le avevo registrato durante i mesi di luglio e agosto e Lei doveva consegnarmi la lettera di cui mi aveva parlato. Ma non fu possibile. Mi accontentai di consegnare le sue cose al portiere che in cambio mi diede la lettera. Ero proprio sotto la sua finestra, senza poterla rivedere… E quel pomeriggio mi ricordava tanto il lontano 7 luglio: stavo vivendo ancora una volta qualcosa di straordinario. L’aria che respiravo era piuā buona del solito ed ero di nuovo felice ed ansioso.
Mi incamminai cosiā verso la radio. Avevo con me quella busta chiusa e non vedevo l’ora di aprirla: la custodivo come se contenesse un assegno miliardario. Se mi avessero scippato, avrei dato tutto, ma quella no! Non seppi resistere oltre: aprii la lettera che divorai con gli occhi. Esordiā con una riga scritta a caratteri cubitali: “Ah! Voglio sapere chi eā Enrica percheā sono gelosissima!!!” e tra parentesi “Scherzo”. Non cambiava mai. Per un attimo mi faceva volare e subito dopo mi lasciava con l’amaro in bocca… Iniziai a leggere il brano che ascoltai anche al telefono:
NON RINUNCIARE
Quando le cose vanno male, come spesso accade,
quando la tua strada sembra tutta in salita,
e volevi sorridere;
ma hai dovuto sospirare;
quando le responsabilitaā ti opprimono,
fermati un attimo, se devi, ma non rinunciare.
La vita eā strana, con i suoi cambiamenti e le sue svolte
come ognuno di noi ha dovuto imparare,
e spesso si ha un fallimento,
quando sarebbe bastato avere costanza per vincere,
non rinunciare,
anche se sembra che tutto sia fermo,
potresti vincere al prossimo colpo.
Spesso la meta eā piuā vicina di quanto non sembri
ad un uomo che lotta.
Spesso il lottatore si eā arreso quando avrebbe potuto
ottenere l’alloro del vincitore.
E troppo tardi si eā accorto, al calare della notte,
quanto era vicino alla corona d’oro.
Il successo eā l’insuccesso rovesciato,
e non puoi mai accorgerti di quanto sia vicino;
potrebbe esserlo proprio quando sembra tanto lontano.
Quindi continua a lottare,
quando sei colpito piuā duramente;
eā proprio quando tutto sembra perduto
che non devi rinunciare!
Mi dedicoā anche alcune frasi d’amore, ma memorabile eā stato l’ultimo saluto: “Brutto mostriciattolo, non eā vero che non sei nulla per me“. Sembrava che il sogno fosse ricominciato. E non c’eā gioia piuā grande di ritrovare una cosa persa e tanto desiderata: cioā era accaduto a me e non riuscivo a capacitarmene.
Splendida fu la puntata dello spazio dediche del 15 settembre. Ero solo a condurre la trasmissione e avevo una gran voglia di comunicare la mia euforia in tutti i modi. Ad un certo punto trovai il coraggio di compiere un gesto per me inconsueto: prima di dedicarle una canzone, riuscii a pronunciare tutte per Lei le due piuā belle parole che si scambiano tutti gli innamorati: “Ti amo“. Quando ben presto squilloā il telefono, riconobbi la sua voce che, piangendo, tremava di felicitaā. Non posso ricordare cioā che ci siamo detti, tanto forti erano le emozioni che fiorivano come stelle cadenti in quella notte d’estate indimenticabile. Mi disse che dopo aver sentito quelle mie parole, chiamoā immediatamente Valeria, evidentemente per poter condividere quello stato d’animo cosiā intenso… E mi sussurroā: “Anche io ti voglio bene“.
Il giorno dopo, al telefono, mi lesse una lettera che aveva scritto di getto durante la notte: fu la cosa piuā bella che una ragazza avesse potuto regalarmi e mi fece provare veramente cosa significhi la felicitaā. Restai senza parole, ascoltando quei pensieri rivolti a me dalla persona che piuā adoravo. Purtroppo, quella lettera non sarebbe mai partita e sarebbe rimasta unicamente un bellissimo ricordo per me…
Intanto lo spazio dediche estivo volgeva quasi all’epilogo: erano ormai le ultime puntate.