Tesi di Laurea – I giovani e la radio

Le radio e le discoteche

La simbiosi emittente radiofonica-discoteca spesso è sinonimo di “accoppiata vincente”: si va dal caso estremo di radio “generate” dai locali sino alla più semplice formula delle serate itineranti. Quella messa in piedi è quindi una collaborazione che da una parte aiuta le radio, offrendo un’integrazione rispetto al mercato pubblicitario tradizionale, mentre dall’altra anima a dovere anche le discoteche.

La radio e la medicina

Chi vigila sulla nostra salute quando siamo in viaggio per mare e non abbiamo a disposizione un medico? In Italia è il CIRM, finanziato dal ministero dei Trasporti e della Marina, che sempre più sta estendendo i suoi servizi.

Il CIRM è al primo posto nel mondo per numero di malati assistiti via radio con 368.965 messaggi ricevuti e trasmessi.

Sono quasi 40 mila i pazienti di varia nazionalità a cui è stata fornita assistenza medica a distanza. Per la maggior parte sono stati i marittimi imbarcati su navi mercantili o pescherecci. Ma non sono mancati i passeggeri delle navi da crociera senza medico a bordo. Bisogna dire poi che il CIRM assiste chiunque abbia bisogno di cure e non possa essere raggiunto da un medico, come ben dimostrato in circa 2 mila interventi realizzati su aerei in volo, nelle piccole isole italiane e dovunque sia stato organizzato il trasporto di ammalati e traumatizzati gravi da ospedali meno attrezzati a centri di alta specializzazione. In questi ultimi casi ci si è valsi della collaborazione dell’Aeronautica e della Marina Militare, della Guardia di Finanza, come della Croce Rossa Italiana. L’assistenza “radio-aero-navale” e “radio-ambulatorio-medico” è garantita infatti a tutti coloro che ne hanno bisogno, come le popolazioni delle piccole isole del Mediterraneo, prive di medico o di strutture adeguate a far fronte alle urgenze.

Il CIRM è un servizio in funzione ventiquattr’ore su ventiquattro, con dieci medici che si alternano nell’arco della giornata e che si avvalgono della consulenza di 70 specialisti. Ma sono le navi che producono la maggiore mole di lavoro per il Centro (Mazzantini, 1996: 17).