Tesi di Laurea – I giovani e la radio

Il palinsesto: articolazione dei programmi

È necessario che i programmi di una radio, per quanto possano esser vari, siano proporzionati e distribuiti secondo un’oculata e predisposta preparazione complessiva e secondo le presumibili attese degli ascoltatori. Inoltre occorre seguire una coerenza tecnica e di contenuti dei programmi che seguono o precedono.

Uno degli obiettivi primari da raggiungere è quello della continuità di ascolto, inteso anche come ascolto “per lunghi tratti”. Anche se ogni radio ha un suo target, in linea generale si dovrebbero rispettare alcuni principi di base per soddisfare nel miglior modo possibile il proprio auditorio.

La fascia d’ascolto mattutina (ore 6-9) è senza dubbio la più difficile da gestire in tutta la giornata radiofonica. Facendo riferimento agli ascoltatori, questa è l’ora del risveglio: un’ora fragile e di delicato impatto per diversi motivi. È necessaria quindi una musica corroborante, ma non aggressiva e ossessionante, sia dal punto di vista tematico che ritmico; una bella voce amica, dal tono caldo, dalle osservazioni semplici ma non banali, sdrammatizzante ma non superficiale. Forse una voce femminile è più indicata. Per quanto riguarda l’informazione, l’ideale sarebbe l’offerta di notiziari locali e mondiali rapidi, sintetici, esemplificatissimi: niente commenti. Anche il cervello ha bisogno di svegliarsi lentamente.

Dalle 15.00 alle 17.00 è la fascia più giovane e quella più ascoltata. Qui si ha la più forte concorrenza ed è naturale supporre che ogni radio giochi le proprie carte migliori in quest’orario, perché l’immagine dell’emittente si fa in quest’ora.

La sera è per tutti un momento di “stanca”, che però può essere valorizzato con opportune iniziative perché il pubblico giovane non è particolarmente attratto dalla televisione e spesso ama appartarsi dalla famiglia ascoltando la propria musica e la propria radio. La notte, inoltre, è una fascia recentemente riscoperta dopo che per qualche anno era stata lasciata a se stessa da quasi tutte le radio, che mandavano in onda musica registrata.

Ogni ora del giorno ha un ritmo preciso e si differenzia a seconda del tipo di ascoltatore: dalla sveglia alla colazione, dalle faccende domestiche all’andata al lavoro, dal pranzo alla siesta pomeridiana, la radio è una potenziale compagna e va “vestita” in modo che ad ogni ora la sua presenza non sia indesiderata. La radio è un mezzo di ascolto unico, affidato all’occasionalità del momento della vita quotidiana e nessuno può sapere con certezza se durante il giorno potrà ascoltare questo o quel momento delle radiotrasmissioni.

Riassumendo: informazione al mattino presto, dove l’esperienza della Rai prova che esiste una domanda specifica di questo tipo; rubriche, musica e intrattenimento nella seconda mattinata soprattutto per il pubblico femminile; informazione all’ora di pranzo ed eventualmente di cena, secondo gli orari canonici stabiliti dalle abitudini degli italiani; il pomeriggio dedicato ai giovani con programmi musicali, eventualmente giochi, telefonate e programmi di dediche e alla sera una programmazione più generica, fatta di chiacchiere con il pubblico o solo di musica per intrattenere un pubblico decimato dal richiamo della televisione.