Tesi di Laurea – I giovani e la radio

Psicologia dell’ascoltatore

“La lettura, la conversazione, la musica in famiglia sono attività destinate a scomparire. In questo senso è solo un fatto sintomatico che il malcostume di alzare il volume della radio fino a farla sentire a tutto il vicinato – uno dei fenomeni più penosi del nostro tempo per una persona autonoma – non susciti in genere la protesta ma piuttosto la gratitudine degli altri” (Arnheim, 1993).

La radio è sempre presente affinché ognuno possa usarla in qualsiasi momento e costa poco. Noi siamo abituati al fatto che le cose buone siano care e che quelle economiche non valgano molto. L’umanità ha qualcosa da imparare dalla radio: la differenza tra valore e prezzo. Essa deve imparare ad essere ricca, cioè a saper apprezzare le cose, anche se sono raggiungibili senza fatica.

Partecipazione degli ascoltatori

In Teoria della Radio, B. Brecht afferma: “Bisogna trasformare la radio da apparecchio di distribuzione in apparecchio di comunicazione. La radio potrebbe essere il più formidabile strumento di comunicazione che si possa immaginare per la vita sociale… se essa sapesse non solo emettere, ma anche ricevere, non solo farsi udire dall’ascoltatore, ma farlo parlare, non isolarlo, ma metterlo in comunicazione con gli altri”.

Uno dei mezzi (se non l’unico) che gli ascoltatori hanno a disposizione per “parlare” con le radio è il telefono. Addirittura, nel passato in alcune radio locali era la sola alternativa al disco: ridotto pure il notiziario, il telefono “teneva” la trasmissione con i soli intervalli musicali. Poteva diventare noioso, ma era pur sempre il mezzo più economico e immediato per realizzare una radio di partecipazione; il più delle volte l’intervento di un ascoltatore “singolare” può polarizzare l’attenzione in modo più efficace rispetto alla presenza di un personaggio famoso o di una notizia curiosa. Ed ancora, non di rado una radio locale ci fa assistere ad un avvenimento grazie alla radiocronaca che un reporter improvvisato può fornire da un telefono pubblico.

Per quanto riguarda la selezione dei brani musicali da includere nella playlist, ci si affida di regola all’analisi delle richieste del pubblico (lettere, telefonate, dediche o classifiche personali a seconda della radio) condotta alla luce dell’esperienza dei programmatori e del loro “fiuto”, a cui i responsabili delle radio si affidano volentieri e con fiducia.